Il fatto che la chiesa fosse legata a un convento di clausura si può capire dalla disposizione degli spazi: le monache agostiniane e i fedeli potevano partecipare alle funzioni senza vedersi fra loro.
Concessa settimanalmente alla comunità ortodossa moldava, il luogo di culto con il grande coro in legno appartiene alla tradizione del barocco piemontese più prezioso.